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Verso
i 18 anni Cono era già un esempio per i propri confratelli
e la tradizione narra che la sera del 2 giugno una luce improvvisa
nel refettorio di Cadossa gli annunciò la chiamata a Dio.
Nella notte stessa cessò la sua vita mortale.La sua umiltà,
il suo candore, la sua completa dedizione a Dio e ai fratelli
continuarono oltre la sua morte tanto che nacque una contesa sul
possesso dei suoi resti mortali tra Teggiano e Padula. Si decise
di lasciare la scelta a una coppia di buoi che trasportarono senza
indugio i suoi resti a Teggiano (27 Settembre 1261).
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